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La casa

Difficile non trovarsi a proprio agio.

Pied-a-terre indipendente situato in uno stabile costruito nel 1950 come alloggio per le famiglie degli impiegati che gravitavano attorno alle miniere, con al piano I la foresteria ― viene acquistata (in condizioni ben diverse da quelle attuali) il 6 Giugno del 1983.

A trasformarla da semplice ripostiglio a casa accogliente, capace di ospitare lunghe tavolate e riunioni familiari, concorrono i figli di Nonna Zaira, che con spirito di sacrificio e passione collaborano nella realizzazione della maggior parte dei lavori edili necessari per rendere l’appartamento abitabile.

Nonna Zaira nasceva il XX YY del 1928 ed ha abitato, prima dello sposalizio con Roberto ed il successivo trasferimento nella cittadina di Arbus, in una casa nei pressi di Villa Ginestra ― all’entrata di Ingurtosu.

Organizzare con cadenze quasi regolari grandi tavolate riuscendo a riunire tutti i figli e nipoti nella location estiva di Ingurtosu ― suo luogo di nascita ― è stato negli ultimi anni la sua mission.

Il nome della casa è solo una logica conseguenza: Casa Nonna Zaira.


Dalla veranda esposta ad Ovest è possibile ammirare comodamente il sole ed il suo tramonto ― momento che può essere accompagnato da un calice di vino, salsiccia sarda e del buon formaggio.

Spaziosa e confortevole ― è dotata di sito per il fuoco (in sardo: arrustidori) ― per soddisfare anche gli ospiti più esigenti in tema di arrosti.


La casa è composta da cucina abitabile, camera matrimoniale, soggiorno soppalcato ― nel cui contesto trovano posto due letti singoli ― e toilette.

Pace, tranquillità e quiete accompagnano le giornate degli ospiti, scandite solo dal ritmo del sole e dall’appetito.

Fornita dei più comuni elettrodomestici ― la casa risulta idonea per soggiorni medio-lunghi ― all’insegna della rilassatezza e del ben vivere.


La camera matrimoniale, spaziosa ed arieggiata, offre momenti di intimità con ricordi di pino - con pezzi di mobilia artigianali ed unici.

Un poggiavaligia in legno realizzato da un artigiano locale offre la comodità irrinunciabile unita all’attenzione al dettaglio.

Non mancano gli specchi: l’essere in vacanza immersi nella natura incontaminata non deve farci dimenticare il nostro essere.


Il soggiorno soppalcato offre sedute in vimini ed un TV Led per rimanere sempre aggiornati sul mondo.

Momenti di svago si alternano a pause lettura.

Sopra ― il soppalco ― accessibile mediante scalda sulla destra.

Due letti singoli condividono l’angolo della casa più nascosto ma anche più affascinante tra tutti.

Immancabile il portavaligia.


Completa la casa una toilette dotata di doccia.


A pochi passi ― quel che rimane della soprannominata zona residenziale offre spunti di riflessione e fresche passeggiate al mattino o al tramonto.

Per i più curiosi ― verso Piscinas ― il percorso che porta alla scuola è un’altra passeggiata nella natura.

Non distante l’Ospedale di Lord Brassey ― inaccessibile ― racconta ancora del via vai di persone nel suo periodo di massimo funzionamento.

Attenzione particolare deve essere prestata durante le passeggiate notturne: potreste infatti imbattervi in qualche rappresentate di cervo di ritorno dai suoi cerbiatti.


Il soggiorno nella Casa Nonna Zaira può essere scandito ― oltre che dalle visite al bellissimo Mare di Piscinas ― anche da pause di lettura con letteratura e narrativa locale.

Chi era Lord Brassey?

Gli ospiti non lascino la casa senza prima averne conosciuto la storia.

Il Villaggio di Ingurtosu

L’affascinante villaggio minerario di Ingurtosu - di cui oggi rimangono poche (e mal ridotte) vestigia dei tempi che furono - trova il suo centro nella Piazza Cantina, a pochi passi di distanza dalla Casa di Nonna Zaira.

Gli edifici attorno alla piazza furono costruiti tra il 1870 ed il 1880 - e negli stessi anni entrò in esercizio il primo pozzo di estrazione: Pozzo Ingurtosu.

Attorno alla piazza varie erano le attività (cantina, stazione dei carabinieri, ufficio postale, tabaccheria, edicola…) tra cui spicca ancora nella memoria dei più giovani la figura di Ziu Pietrinu e della sua Tabaccheria - oltre alla sede stagionale di Poste Italiane, non distante dalla piazza.

Proprio quell’edificio ospitava precedentemente la sala argano del primo pozzo - il Pozzo di Ingurtosu.

Nel frattempo il villaggio minerario cambia bandiera - passando da una società francese ad una società inglese, il cui proprietario era Lord Brassey (è intitolata a lui la lavanderia di Naracauli).

E' degli stessi anni la costruzione del possente e maestoso edificio attraverso cui arco si può accedere al paese - noto con il nome di Direzione - costruito in puro granito arburese.

Nel 1889 viene istituita la scuola elementare cui segue, nel 1902 - la costruzione dell’ospedale che andava a sostituire l’infermeria in funzione fino a quel momento.

Seguivano un asilo, numerose case per gli operai (costruite nei punti più salubri dal punto di vista geografico), una mensa, punti di ristoro e di aggregazione, una chiesa.

Le chiesa, dedicata a Santa Barbara fu fortemente voluta da Lord Brassey per migliorare la comunità che andava poteziandosi ed aumentando di numero attorno alle miniere di Ingurtosu.

Fino al 1919 - anno in cui Lord Brassey morì in un incidente a Londra - ponendo fine ad un epoca di splendore e floridità data dalla gestione accorda ed oculata del territorio e delle sue risorse, con una complessità organizzativa notevole.

Con lo scoppio della II Guerra Mondiale l’attività produttiva segnò un forte rallentamento fino allo stop: agli inizi del 1950 gli abitanti di Ingurtosu erano 1500. Da quel momento Ingurtosu iniziò ad uscire dalla scena del presente per entrare nelle pagine dei libri di storia.

I testimoni del cambiamento, coloro che l’hanno vissuto, non possono più raccontarlo. La sua storia vive ogni giorno negli appassionati che percorrono le sue vie o chi nei studiosi di storia locale.

Nel XXX viene meno l’ultimo abitante di Ingurtosu, zia YYYY - l’ultimo baluardo di una generazione che pian piano e silenziosamente ha lasciato le memorie ai pochi fortunati che hanno avuto la pazienza e la passione di ascoltare le sue storie.


Di tutto quel splendore, facilmente immaginabile e deducibile dai libri di storia, oggi rimane poco se non il ricordo di un periodo particolarmente florido dal punto di vista socio-economico, dalla forte connotazione di riscatto sociale e comunitario.

Passeggiare per il sentiero che fu la zona residenziale, sedersi in un muretto che si affaccia su piazza Cantina, percorrere la strada che più di 100 anni fa veniva percorsa da tanti bambini verso la scuola - sono solo alcune delle experience che il posto offre.

Un posto magico, in cui storia e natura sono fortemente compenetrati, con unico spettatore il silenzio e la pace (a tratti rotto dal vociare delle cicale di giorno, ed il canto dei grilli di notte).

Una folta popolazione di cervi sono solo gli ultimi protagonisti di un teatro che l’uomo ha abbandonato: la Natura si sta pian piano riprendendo i suoi spazi.

Ingurtosu è un ottimo city-break, dall’alto valore meditativo. Il Tempo parla; gli ospiti devono solo ascoltarlo.


Fonti storiche a cura della dr.ssa Carla Lampis.

Le miniere

Qualunque sia la direzione che prenderete - verso il mare di Piscinas e le sue dune o verso Montevecchio - sarà possibile imbattersi in quel che resta di vecchie strutture minerarie, più o meno grandi, più o meno conservate.

Ma la struttura con cui gli ospiti entreranno più in sintonia ed in amicizia sarà sicuramente quella di Naracauli.

Questa segnerà la fine dell'asfalto ecologico e l'inizio della strada selvatica ed avventurosa - nel caso siate diretti verso il mare - oppure il fatto che vi state lasciando alle spalle il tratto di strada impervio e che state per riabbracciare la “civiltà”.

La Casa di Nonna Zaira è in ottima posizione nel caso si decida di esplorare la vecchia zona mineraria senza tuttavia rinunciare ai comfort moderni.

Per i più avventurosi - non rimane che il leggendario T1 della Wolksvagen 😁

A lato della celebre laveria giacciono inermi gli scarti di lavorazione del minerarie, scorie sterili di lavorazione, in cui a fatica cresce perfino l’erba.

Infine il Pozzo Gal (oggi trasformato in museo) - a poche centinaia di metri dalla casa, potrà essere il vostro punto di riferimento per le passeggiate mattutine o per la vostra attività cardio - ad appena 550 metri da casa.

Le dune di Piscinas

La famosa spiaggia di Piscinas è meta ogni anno di centinaia di turisti decisiderosi di godere delle sue acque incontaminate e del auo ambiente circostante, tutto da esplorare.

Meta principale è ammirare le dune - tenendo bene a mente che è comunque severamente vietato calpestarle pena multe salate.

Il mare è tanto bello quanto pericoloso; chi non ha dimestichezza con le correnti del posto eviti assolutamente il bagno se non in presenza di mare completamente piatto e senza vento!

Il fondale merita particolare cautela - in quanto è presente un immediato dislivello a pochi passi dal bagnasciuga che potrebbe mettere in difficoltà eventuali bambini non accompagnati per cui è necessaria particolare cautela!

Ma chi ha detto che il mare va goduto solo ed esclusivamente d’estate? Questa foto è stata scattata in primavera, clima mite e giornata piacevole.

Il percorso che dalla laveria Naracauli vi condurrà a Piscinas è prevalentemente composto da strada sterrata. Assicuratevi di disporre di un auto sufficientemente alta.

La Natura

Ovunque ci si giri - sarete circondati da alberi. Alberi verdi, popolati da cicale canterine, che garantiscono un’aria fresca e pulita.

A prescindere da dove andrete, potrete apprezzare sentieri ricavati nel verde, per un’esperienza totalmente immersiva nella natura incontaminata del posto.

Potreste trovare anche refrigerio sotto l’ombra creata dalla macchia mediterranea, in un assolato giorno di metà Agosto.

E se il mare non fa per voi - sicuramente faranno per voi lunghe passeggiate all’ombra dei pini secolari, tra cui sicuramente la più suggestiva è la via crucis.

Partendo dal retro della Chiesa di Santa Barbara il sentiero vi porterà - lungo una via crucis composta da 12 stazioni - fino all’apice del promontorio su cui sono installate tre croci e da cui si domina l’intera vallata mineraria!

Spingendovi oltre (ma solo se consci e trekker esperti) - potrete arrivare fino alla Diga Donegali - dopo alcune ore di camminata immersi nel verde, silenzio ed in cui i polmoni si riempiranno di profumi di erbe selvatiche tipiche della macchia mediterranea.

Villa Ginestra potrebbe essere, ancora, destinazione di una piacevole passeggiata.